Il Progetto Pastorale

LINEE PROGRAMMATICHE ANNO PASTORALE 2016-‘17

Un grazie particolare a tutti i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale per il lavoro svolto a Ciorani nella seduta del 24 e 25 settembre scorso per mettere a punto le linee programmatiche di questo nuovo anno pastorale. È stato un bello esempio di sinodalità che dovrà servire come modello per tutti gli operatori pastorali.

Vogliamo fare nostro il sogno di Papa Francesco di “una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio ed ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale” (cfr. EG n. 27).

Obiettivo primario, quindi, per tutti noi sarà divenire comunità missionaria, “chiesa in uscita” affinché ogni persona possa realizzare un incontro autentico con Gesù Cristo e ispirare la propria vita alla luce della sua Parola.

Per realizzare tale obiettivo è necessario uscire dall’individualismo e autoreferenzialità sia personale che di gruppo per sentirci comunità e vivere la comunità. La salvezza operata da Gesù Cristo è rivolta non a persone singole, ma ad un popolo. La conversione che ci viene richiesta è quella mentale: non sarà il cambiamento delle strutture che darà un volto nuovo alla nostra comunità, ma il cambiamento del modo di porsi delle persone dinanzi alle nuove problematiche e prospettive che il mondo di oggi ci pone. Ciò comporta un’inclusività che deve essere esente da condizionamenti e basata sulla reciprocità, creando gruppi e momenti in cui si dia peso alla significatività dei singoli e non si limiti la loro libertà di partecipazione. Bisogna partire dalla valutazione attenta dei bisogni/interessi di ognuno perché tutti possano sentirsi coinvolti nelle attività comunitarie.

Le associazioni ed i gruppi siano disponibili alla realizzazione di progetti comuni attraverso un percorso di ascolto e dialogo che portino alla rivalutazione della dimensione comunitaria facendo coincidere i propri obiettivi, pur mantenendo la propria identità.

Allora cosa cambiare? Come cambiare?

  • Dare un volto nuovo alle nostre celebrazioni. L’Eucaristia deve essere il perno attorno alla quale deve ruotare tutta la vita parrocchiale perché da essa dobbiamo imparare a stabilire rapporti di accoglienza, comunione, tenerezza, riconciliazione e pace. Dobbiamo preoccuparci non di avere assemblee affollate, ma che quanti vi partecipano lo facciano non per assolvere ad un precetto o per devozione, o peggio, per abitudine; ma che siano persone che nella loro vita abbiano incontrato Gesù Cristo ed abbiano fatto la scelta di volerlo seguire.

Per tale ragione le nostre celebrazioni dovranno essere accoglienti, gioiose e con il gusto della famiglia arricchendole di tutte quelle ministerialità che la liturgia prevede (Lettori, Ministranti, Ministri straordinari, schola cantorum ecc.) e di cui bisogna curarne la formazione.

  • La catechesi deve portare all’incontro con Gesù Cristo ed a far incrociare la vita quotidiana con la Parola di Dio. A tal proposito vogliamo iniziare con i bambini e le famiglie una catechesi sperimentale di tipo catecumenale che inizi con il Battesimo e prosegua nelle varie tappe della vita. Tale catechesi non avrà tappe e scadenze, ma mirerà alla maturazione delle persone nella fede cristiana attraverso incontri, celebrazioni e piccoli impegni. In quest’anno saremo impegnati nella preparazione alla missione che si svolgerà a novembre 2017.

    La vita cristiana non si esaurisce con la catechesi e le celebrazioni ma ha bisogno di una testimonianza autentica di giustizia e solidarietà da parte di tutti. A questo proposito si provvederà a:

  • fare una mappatura delle situazioni di disagio presenti sul territorio;

  • rendere più visibile in chiesa la cassa per la raccolta degli alimenti;

  • sensibilizzare maggiormente la comunità per le nuove necessità di sostegno alla caritas;

  • istituzione di uno sportello di ascolto con figure professionali (medico, psicologo, avvocato ecc.);

  • entrare in rete con tutti gli organismi presenti sul territorio (scuola, circoli, palestre ecc.) per una conoscenza reciproca e per sostenersi nei propri percorsi;

  • sfruttare i mezzi che la tecnologia mette a disposizione con l’istituzione di un sito (salfonsoavellino.it/web), con i social Twitter (salfonsoav) e facebook (Parrocchia S. Alfonso Avellino);

  • per andare incontro alle famiglie che lavorano e per proseguire nell’azione educativa dei ragazzi istituire i “campi verdi” in estate;

  • per favorire la comunione e l’interscambio organizzare attività ludiche e ricreative;

  • favorire la nascita di un gruppo culturale che divenga fucina di idee e proposte.

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